Salvando l’Italia

Ho appena letto un articolo affascinante che, in base al vostro stato d’animo, può essere terrificante o stimolante.

L’articolo, pubblicato pochi giorni fa da Linkiesta, mostra un futuro terribile per la giovane popolazione italiana, causato da alcune decisioni sbagliate prese dalle precedenti generazioni.

A quanto pare, più di metà degli italiani di età compresa tra i 50 e i 60 anni possiede il livello di istruzione più basso in Europa.

Negli anni ‘70 e ‘80, l’idea di andare all’università era l’ultimo dei pensieri per la maggior parte degli studenti italiani che trovavano in fretta un lavoro nel sempre più crescente numero di fabbriche e uffici del Paese. Tuttavia, 40 anni dopo, l’Italia sta pagando un prezzo altissimo.

Fonte: Linkiesta

Il problema di questa filosofia è che la maggior parte della forza lavoro del Paese non ha le capacità di adattarsi al cambiamento o di aprirsi a esso nel futuro, il che significa che è costretta a rimanere nello stesso sottopagato lavoro, per più tempo rispetto ai suoi vicini di casa.

Da qui, l’enorme pressione sullo Stato in modo che possa varare una riforma del sistema pensionistico nazionale.

Dio toglie la ragione a coloro che vuole rovinare.

Prometeo

Secondo l’International Institute for Applied Systems Analysis (IIASA), la situazione non sembra poter migliorare nei prossimi 25 anni, dato che molti Paesi stanno facendo grossi passi avanti grazie a diverse iniziative sull’istruzione superiore, aumentando ancora di più il distacco.

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L’Italia è rimasta ferma troppo a lungo e ha bisogno di aiuto. Non c’è tempo per il protezionismo – non dobbiamo giocare in difesa.

Ci sono quelli che giocano con i numeri e negoziano con Bruxelles (e altri pagati per introdurre sistemi folli per proteggere lo status quo, ma questo è un altro argomento…). Il mio compito è creare un mercato con quello che ho.

Quello che ho è il Made in Italy, e con questo intendo tutta l’Italy.

Sono convinto che questa risorsa è ancora la nostra più grande Unique Selling Proposition in tutto il mondo, ma proprio come tutto ciò che invecchia, ha disperatamente bisogno di gentilezza, amore e attenzione. Deve essere reinventata. Non può essere ancora usata come una prestigiosa medaglia al valore a favore dell’eccellenza e della competitività del Paese, se i suoi valori si stanno erodendo dall’interno.

Tanto per iniziare, dobbiamo ridefinire cosa significa Made in Italy andando oltre l’orgoglio nazionale, che non vi porterà tanto lontano, soprattutto se siete indietro a tutti su qualsiasi parametro di comparazione.

Questo nuovo significato deve essere condiviso. Condiviso tra gli imprenditori, i lavoratori e le scuole che formano i leader del domani. Una volta condiviso questo valore, iniziano a entrare in funzione le norme sociali.

E poi dobbiamo diffonderlo. Correttamente. In un linguaggio chiaro e preciso che non lascia spazio a dubbi sui valori dell’Italia, sulla sua cultura, e la sua capacità di cambiare le carte in tavola.

Copywritermadrelingua è un tentativo di reingegnerizzare queste tre fasi.

Non ho la potenza di fuoco per organizzare centri di analisi top-down, ma ho le palle per contattare tutte le agenzie che sono là fuori e vedere se vogliono risolvere il problema collettivamente, o se preferiscono restare ferme a guardare mentre la fiaccola di Roma si estingue lentamente.

Sembra inverosimile, lo so, ma qui abbiamo un obiettivo concreto.

Non si tratta di fatturato o di competizione, parliamo di reinvenzione, standard più elevati ed etica – qualcosa che purtroppo continua a mancare nella nostra routine quotidiana.


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