Nato in Inghilterra, sono per metà inglese e metà irlandese. Ho frequentato l’eccellente Portsmouth Grammar School nel sud dell’Inghilterra, ma nonostante le aspettative dei miei genitori di vedermi diventare un medico chirurgo, il destino mi ha condotto su un percorso di vita completamente diverso.
Tutto è cominciato il 29 giugno 1989 – giorno in cui il mio volo di solo andata è atterrato all’aeroporto di Malpensa. Affamato e letteralmente spaesato, ho imparato in fretta il valore della comunicazione.
Dopo un’estate “da teenager” in Toscana, sono tornato a Milano e ho imparato a insegnare quello che volevano tutti: l’inglese. Dopo 2 anni in una delle scuole più “gettonate” di allora, ho cominciato un percorso privato, insegnando a banchieri, panettieri, dirigenti delle forze dell’ordine, politici, attori e professionisti di ogni settore.
Tra le numerose richieste da parte di clienti-aziende, E&Y di Milano mi ha contattato più volte per tradurre documenti per i loro clienti.
L’era delle mail era ancora lontana ma gli early adopters come me compravano un modem 14,4K, facevano un account con Compuserve e usavano il browser Netscape per creare forse la prima rete di traduttori in Australia. Questi professionisti lavoravano “overnight” in qualsiasi combinazione linguistica. Da lì a poco avrei gestito tutte le traduzioni dagli uffici di Milano, Roma, Torino e Padova.
Le grandi agenzie sanno di essere giudicate sulla qualità della loro creatività. Per questo dal 2000 ho avuto e continuo ad avere il privilegio di collaborare con alcune tra le più importanti realtà creative a livello internazionale.
Da documenti di gare a product naming, da strategie di marketing e campagne ADV a social content, da video script a special projects, offro una collaborazione riservata, tempestiva e di altissima qualità.
Lavorando direttamente con alcune realtà nel corso degli anni, ho imparato come meglio capire e raccontare le eccellenze italiane. Per me sono fondamentali sia la qualità del contenuto che creo, sia la coerenza con i valori che il prodotto e i Brand sposano.
Quindi più che un rapporto di richiesta o servizio, per me si tratta sempre di una questione di trust rafforzata prodotto dopo prodotto, campagna dopo campagna.