Cosa ha a che fare un disco metallico di 9kg con la reputazione del Made in Italy?
Sì, è una domanda retorica, ma vorrei che la prendeste su serio dato che mi sono appena imbattuto in una falla nella comunicazione di una delle industrie italiane più importanti al mondo, che in questo periodo sta vivendo una profonda rinascita. Per questo motivo voglio parlarvene.
Tutto è iniziato con la semplice traduzione di un comunicato stampa per un prestigioso produttore di tessuti milanese, che quest’anno partecipa per la prima volta al 58° Salone del Mobile, una delle vetrine più importanti a livello internazionale per creativi e professionisti, con una presenza media ogni anno di 370.000 persone da 188 Paesi.
È un numero importante. La reputazione italiana è in costante esibizione.
Ma cosa c’entra il disco metallico di 9kg citato all’inizio? Cosa c’entra la parola “flywheel” (in italiano letteralmente “volano”)?
Secondo il dizionario inglese Merriam-Webster, un “fywheel” (volano) è “una pesante ruota che contrasta e modera con la sua inerzia qualsiasi fluttuazione della velocità nella macchina con cui ruota”. [È anche] una ruota simile usata per immagazzinare energia cinetica (come per la forza motrice).”
Allora perché questo termine inglese appare online nelle descrizioni di cuscini prodotti dalle migliori aziende tessili italiane?
La risposta: Google Translate.
In pratica, esistono due tipologie di cuscini: quelli con un bordo in tessuto e quelli senza. Per chi di voi non conosce la differenza, i cuscini “Housewife” hanno una cucitura che si adatta perfettamente al bordo, mentre i cuscini “Oxford” presentano un pezzo di tessuto intorno al bordo, di solito di circa 5 cm.
In italiano, questo bordo è detto “volano”, quindi un cuscino con 4 di questi bordi si chiama “Cuscino a 4 volani”. Inserite questa dicitura su Google Translate e in inglese otterrete un cuscino con 4 pezzi di metallo che pesa più di un letto!
Non c’è niente da ridere perché su Google questa descrizione è ovunque e gli “esperti” SEO di queste aziende mi sembrano francamente imperdonabili.
Attualmente, un’intera industria fiorente è indicizzata per i motivi sbagliati.
Mentre cercavo di risolvere questo enigma, mi sono imbattuto in un preoccupante numero di aziende italiane che presentano questo errore nei loro siti internazionali e l’unica conclusione possibile è che tutti abbiano utilizzato Google Translate e, se i loro competitor avevano usato lo stesso termine, allora doveva essere corretto.
Questa è una norma sociale che vorrei cancellare. Non il termine “flywheel”, ma l’attenzione ai dettagli che inciampa persino nelle grandi aziende italiane.
A nome di tutti coloro che tengono al Made in Italy, vi esorto a non commettere questo tipo di errori nella vostra comunicazione internazionale – fate lo sforzo di ricercare il mercato scelto e di posizionarvi su quel mercato di conseguenza.
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